Centro Congressi Italia - Roma, EUR

1998

Ruggero Lenci (capogruppo/team leader)

Giulia Amadei,
Stefano Catalano,
Marco Petreschi,
Nilda Valentin

Maria Rengan (collab.)

Concorso Internazionale - Segnalato














Il sito rettangolare dell’EUR posto con il lato corto sulla via Cristoforo Colombo, della superficie di circa tre ettari, è lo spazio nel quale disporre la nuova fabrica del Centro Congressi Italia. In essa ciascuna parte deve mantenere una specifica funzionalità, e dare luogo a un un insieme organico e unitario dove il tutto è messo in relazione con le parti. La Colombo è un elemento cinetico concepito per un osservatore alla guida di un mezzo veloce. Questo dato ha accentuato il carattere di essenzialità e riconoscibilità del progetto, connotandolo prospetticamente con caratteri di immediata individuazione costituiti dal vasto monolito orizzontale levitante sul basamento tufaceo e dalla lastra verticale che funge da fondale. L’ipotesi di una riduzione futura del traffico della Colombo non potrà essere tale da trasformare il suo attuale carattere, da asse di scorrimento veloce a viale urbano. Questa  considerazione ha indotto a collocare gli ingressi principali alla piazza interna lungo i due viali Europa e Asia. Gli ingressi così orientati nella direzione sud-ovest, nord-est, costituiscono una soluzione per il completamento del percorso pedonale che và dalla stazione della metropolitana al Palazzo dei Congressi di A. Libera. Le aperture praticate sul basamento, inoltre, per la loro configurazione rappresentano un esplicito invito per i flussi pedonali a penetrare il nuovo edificio come un organismo prevalentemente aperto, agibile, permeabile e pienamente integrato nella dimensione urbana. Lo stesso ragionamento è stato seguito per la localizzazioe degli accessi automobilistici e per il posizionamento del carico/scarico merci. L’accesso al Centro può inoltre avvenire con la massima flessibilità anche da via Cristoforo Colombo e da viale Shakespeare. Proprio su quest’ultimo viale, oltre ai normali accessi per il pubblico, è stato previsto un accesso coperto anche carrabile per i pullman. Le scelte architettoniche sono ispirate all’essenzialità e sono costituite da tre sistemi: il basamento a scarpata in tufo; la grande piastra in travertino; la lastra degli uffici con le pareti-schermo traforate. Ma a tale essenzialità corrisponde una complessa distribuzione delle funzioni interne. I materiali che definiscono la costruzione sono il tufo, il travertino e il vetro. Il tufo, usato per il basamento, vuole accentuare il valore tettonico e tellurico dell’appoggio a terra, memoria dell’edificazione romana ed etrusca, ove il materiale costitutivo di base veniva fornito dal suolo sul quale l’edificio riposava. Il tipo di tufo litoide proposto per il basamento a scarpata, con i tagli per l’areazione e l’illuminazione naturale dell’autorimessa, garantisce anche una resistenza eccezionale alle intemperie e al gelo. Non solo, ma si presta in prossimità dei fronti di ingresso sia pedonali che carrabili, ad accogliere sculture, bassorilievi e appoggi per aste di bandiere. Questo materiale, sia per conformazione che per plasticità, risulta particolarmente idoneo a caratterizzare l’attacco a terra del complesso, fungendo da struttura di allettamento dell’enorme monolito bianco che lo sovrasta. La differenza di quota tra le quattro strade circostanti è, infatti, di oltre cinque metri ed è, appunto, tale basamento ad assorbirla, riportando tutto in piano. Il travertino, inoltre,  naturale materiale complementare al tufo, connota l’intero apparato superiore, sia il monolito orizzontale che quello verticale. Il vetro è invece quasi interamente nascosto alla vista all’esterno essendo usato, in modo rilevante, solo nelle superfici interne della piazza, oltreché dietro le pareti traforate della torre e nelle fessure del monolito. All’esterno si evidenzia solamente nell’attico della torre avvolgendo il piano della piscina-serbatoi idrici, a voler simboleggiare, nelle ore notturne, il faro dell’intero complesso visibile dall’alto e dalla città. La piastra del Centro Congressi si svolge essenzialmente su quattro livelli per un’altezza totale di 23 metri sopra il piano del marciapiede a quota 27,00. Al suo interno una vasta sala contiene due ambienti: l’auditorium per 2500 persone e lo spazio per le attività congressuali-espositive. L’auditorium è posto nella parte più interna del complesso affinché venga a trovarsi nel luogo più protetto acusticamente. Ha un sistema di ingressi separato con un proprio atrio e servizi, in modo da poter essere usato indipendentemente dalle altre attività. L’ingresso principale avviene dalla piazza interna, ma in caso di necessità può essere raggiunto anche dalla via Cristoforo Colombo. Al suo interno la platea e due gallerie assicurano i posti richiesti. E’ attrezzato con cabine di proiezione, di registrazione e di traduzione simultanea, al fine di poter essere utilizzato sia come sala per concerti e sala per conferenze, che come teatro. I pannelli mobili fono-assorbenti che ne rivestono le pareti e il soffitto, possono essere diversamente posizionati a seconda delle esigenze e del tipo di spettacolo. E’ dotato, nella parte centrale del soffitto, di sistemi di illuminazione schermati e quant’altro necessario per l’assistenza illuminotecnica e sonora. Uscite e scale di sicurezza, direttamente collegate con l’esterno, permettono l’immediata evacuazione in caso di necessità. Un sistema di scorrimento verticale della parete di fondo, che lo separa dalla zona congressuale, consente all’auditorium di partecipare alle attività che si svolgono nell’aula per 10.000 persone. Il grande spazio che accoglie sia l’attività congressuale che espositiva ha, nel suo complesso, un’area di circa 24.000 mq, di cui circa 12.000 in comunicazione fra loro ai livelli 27,00, 32,30 e 36,90 che concorrono a formare la grande aula per congressi. In tutte queste zone, ad eccezione dell’auditorium, è stata privilegiata l’illuminazione naturale indiretta, ancorché oscurabile, disposta a nastro sia lungo tutto il perimetro dei quattro prospetti, che in copertura, definendo così la parte terminale della piastra. Sopra il basamento tufaceo, su tutto il perimetro esterno delle sale congressuali ed espositive a quota 32,30, corre un camminamento esterno aperto ma coperto, in corrispondenza del lungo taglio orizzotale visibile in prospetto. Un analogo corridoio si svolge a quota 36,90 illuminato naturalmente nella parte alta. Ambedue i sistemi permettono un’immediata evacuazione dei presenti in caso di necessità, facilitando l’uscita e la fuga sulle quattro strade circostanti. Un sistema di rampe, poste lungo il lato prospiciente la via Cristoforo Colombo, collega i vari livelli di tale camminamento che funge sia da percorso di sicurezza che da cuscinetto acustico per i suoni provenienti dall’esterno. Il suddetto percorso può smistare gli utenti sia verso il piano terreno che sulla copertura della piastra, dalla quale è possibile raggiungere qualsiasi blocco di collegamento verticale. Le salette medio-piccole, poste a coronamento del grande spazio congressuale ed espositivo alla quota 41,50, sono tutte contigue tra loro, così da poter collocare in qualsiasi punto le pareti divisorie mobili, a formare sale della capienza da un minimo di 30 a un massimo di 300 persone. Intorno a tali aule corre il vuoto del sottostante camminamento esterno perimetrale che illumina, attraverso i cannon lumière gli spazi espositivi. Ai vari livelli sono state previste e posizionate tutte le superfici accessorie e di connettivo del centro, con particolare cura per il foyer, per l’accoglimento del pubblico e per il suo smistamento a tutte le attività. Il collegamento tra i vari livelli della piastra è affidato a gruppi di risalita verticali comprendenti rampe, scale, ascensori, scale mobili e montacarichi. Il baricentro del sistema è rappresentato dalla grande piazza che smista a tutti i percorsi interni. La piazza interna ha luogo su due livelli: quello di ingresso a quota 27,00, quello inferiore a quota 23,80. Quest’ultimo livello svolge le seguenti funzioni: giardino delle sculture (anche alte e ben visibili dalla quota superiore), fontana, verde e rock garden; aerazione dei livelli sottostanti dell’autorimessa; via di uscita diretta da quest’ultima alla piazza; accessi e illuminazione degli spazi accessori (pronto soccorso, CED; sale stampa, ecc.) sottostanti il foyer dell’auditorium. Nelle ore notturne la piazza può essere chiusa nei suoi tre accessi per mezzo di canclli scorrevoli; Essa accoglie, inoltre, parte degli spazi commerciali, di ristorazione e bancari richiesti. I restanti spazi hanno luogo alle quote superiori, e sono facilmente raggiungibili con scale mobili in modo che tutto il sistema risulti direttamente in connessione sia con le attività congressuali che con il contesto urbano circostante. Il piazzale per il carico e lo scarico delle merci è ubicato lungo viale Asia. Si tratta di una piattaforma lunga 84 metri e alta 1.20 m rispetto alla quota del marciapiede, arretrata rispetto alla strada. Esso è in diretto collegamento con un montacarichi che può raggiungere tutti i livelli espositivi. Tale funzione si trova incassata nel basamento di tufo e, per essere nascosta alla vista del passante, è celata da una cortina muraria con bassorilievi. Il maggiore elemento che si relaziona con la piazza e la piastra è la torre degli uffici nella cui sommità è situato il centro fitness. La cubatura fuori terra dell’intero complesso è di 322.500 mc. La struttura del complesso è in cemento armato ed è impostata su una griglia il cui modulo di base è di m 8,40x8,40. Tale scansione modulare si estende su tutta la superficie orizzontale secondo una successione ritmica di pilastri e telai di differente interasse. Tre sono le luci per il sostegno delle strutture orizzontali secondo la direzione trasversale: la minima di m 8,40, la media di m 16,80 e la massima di m 33,60. Quest’ultima dimensione corrisponde esattamente al sistema centrale delle travi di copertura della fascia mediana del complesso che racchiude l’auditorium, nonché la zona di ingresso sulla via Cristoforo Colombo e su viale Shakespeare. Le altre due luci, la minima e la media, interessano invece le zone laterali all’area centrale fino a innestarsi con il loro appoggio perimetrale nel grande basamento tufaceo. Altri elementi portanti sono rappresentati dalle strutture cave, anch’esse in c.a., che contengono i percorsi verticali fungendo così da elementi rompitratta e di controventamento della struttura modulare puntiforme. Tale struttura si presta in modo particolarmente efficace per i piani interrati delle autorimesse, essendo eseguibile sia per elementi prefabbricati (composti da pilastri e piastre) che con i metodi tradizionali. La struttura dell’edificio a torre, anch’essa in c.a., è costituita da tre file di pilastri longitudinali, due di facciata e uno di spina, interconnessi con un sistema di travature e solai prefabbricati. La parte superiore è composta da una vasca con fondale a forma di arco e pareti verticali. Tale struttura contiene sia i serbatoi idrici che le due piscine del sottostante complesso fitness. Il controventamento trasversale della piastra è affidato alle strutture cave contenenti i gruppi di ascensori e scale; quello longitudinale a telai. L’intervento applica principi di risparmio energetico e di tecnologie basate su fonti energetiche rinnovabili, in una logica di controllo dell’impatto ambientale che riduce quanto più possibile l’inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico. Pertanto esso tende a razionalizzare l’uso delle risorse energetiche, nel tentativo di sfruttare appieno i sistemi solari attivi e passivi, l’illuminazione naturale degli ambienti, i sistemi fotovoltaici, tutti componenti essenziali dell’architettura bioclimatica. Pertanto il progetto tende alla massima riduzione del carico energetico e all’ottimizzazione dei carichi termici degli ambienti.

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