Quale Periferia per Roma Capitale, Roma


1990
 

Ruggero Lenci, Aldo Ferri, Antonino Saggio, Nilda Valentin

Concorso Nazionale - terzo premio ex aequo






Questo concorso bandito dall’Associazione Costruttori Edili Romani si è occupato della sistemazione urbanistica di un'area di circa 2.000 ettari in stretta adiacenza al raccordo anulare. La proposta acquisisce il concetto di asse attrezzato che percorre la città in direzione nord-sud, principale attestamento delle autostrade provenienti da Napoli, dall'Aquila e più a sud da Civitavecchia. Tale asse è costituito dal naturale prolungamento dell'autostrada proveniente da Firenze per terminare all'aeroporto di Fiumicino. Nel suo percorso urbano ed extra urbano, dallo svincolo nord sul raccordo anulare all'aeroporto, esso incontra cinque concentrazioni di aree a destinazione d'uso a servizi pubblici generali e a servizi privati. Esse sono: le aree a specifica destinazione oggetto del presente concorso; il Sistema Direzionale Orientale; l'EUR; il Centro Direzionale Magliana; l'area a servizi privati localizzata all'intersezione tra l'autostrada per Fiumicino e quella per Civitavecchia. Nel suo complesso il territorio del concorso è stato trattato con l'intenzione di mostrare la storia delle stratificazioni urbane su di esso succedutesi così da rendere testimonianza del clima culturale vissuto dalla città attraverso la propria variegata produzione urbanistica. Tutte le aree archeologiche, i fondo valle e le aree di interesse storico-paesistico sono state interamente salvaguardate e considerate parti vitali del progetto. La scelta di utilizzare i 210 ettari che il P.R.G. di Roma qui assegna a zona di servizi pubblici generali e a servizi privati per la creazione di un parco tecnologico, nasce dalla necessità di creare nella capitale luoghi di congiunzione tra università, ricerca pura e ricerca applicata. La proposta, accogliendo le previsioni del P.R.G. per l'ampia zona a servizi privati ne indica una possibile articolazione in un insieme lineare e organico che va a recuperare anche quelle aree a servizi pubblici e privati localizzate nel settore tra via della Bufalotta e via Nomentana. Tale insieme utilizza, tra l'altro, una caratteristica del tessuto edilizio della Bufalotta che presenta, in prossimità del proprio centro, una fascia inedificata idonea a creare un doppio sistema viario longitudinale attraversante il tessuto stesso senza necessità di operare demolizioni. Questo sistema viario perimetra una zona a destinazione d'uso prevalentemente a servizi privati realizzando, con il prolungamento di via di Casale di S. Basilio, un rapido e immediato collegamento tra la zona industriale della Tiburtina Valley e il proposto polo tecnologico. Sui due lati dell'isola a servizi pubblici sono ubicate le fasce a servizi privati, suddivise in centurie da un'orditura viaria perpendicolare al sistema ordinatore. A quest’ultima viabilità è affidato il compito di assicurare il collegamento viario del nuovo parco tecnologico con tutti i sistemi viari esistenti. Tale centuriazione determina aree rettangolari di ml. 350x300 (10,5 ha) che contengono le cittadelle delle scienze e dell’arte, composte da edifici a quattro e a sei piani e dove sono contenuti anche edifici foresteria. Il parco tecnologico proposto, così come documentato in occasione di un approfondimento del progetto e della sua reale fattibilità durante la partecipazione al concorso IGI (Istituto Grandi Infrastrutture) nel 1991, e successivamente presentato al Sindaco F. Rutelli, sarebbe dovuto rientrare in un programma di riconversione di un'esposizione internazionale da tenersi a Roma su questa stessa area nell'anno 2004. I padiglioni sarebbero dovuti essere progettati dai vari architetti selezionati dalle varie nazioni partecipanti all'EXPO 2004 ed essere totalmente riutilizzabili. E’ noto, poi, che F. Rutelli trasformò quest’idea di un grande evento espositivo da tenersi a Roma nel 2004 nella corsa per le Olimpiadi.

Pagina Iniziale